Le voci di Ibla. Il dibattito

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La prima proiezione del documentario Le voci di Ibla. Pietre, santi e persone non poteva che avvenire a Ragusa Ibla davanti a tanti residenti e spettatori curiosi di vedere il risultato del progetto IbLab, laboratori di comunità a Ragusa Ibla, finanziato dal Corpo europeo di solidarietà, programma dell’Unione Europea gestito dall’Agenzia Nazionale Giovani.

Ad occupare le prime file della Sala Falcone e Borsellino i giovani che hanno partecipato al progetto, Stefano Avola, Giuseppe Ferraro, Gabriele Licitra, Emanuele Trombadore, i coach Cristina Lo Presti e Giuseppe Santoro e i membri dell’associazione L’Argent A.P.S. E.T.S che ha prodotto il documentario.

Gli applausi e i commenti al termine della proiezione hanno sottolineato la bellezza delle immagini, le scelte estetiche e la profondità con cui sono state raccontate le anime dell’antico quartiere. Dopo la proiezione il dibattito è stato vivo e onesto, residenti, amministratori e cittadini interessati si sono confrontati e hanno contribuito al confronto con idee e proposte.

Le voci dei presenti

Da più parti è stato sottolineato che la comunità di Ibla è viva e attiva, con la parrocchia, l’associazione Vivi Ibla, il Centro commerciale naturale Antica Ibla e tanti volenterosi cittadini che quotidianamente si impegnano per il quartiere.

Nei tanti interventi alcuni temi sono stati ricorrenti. In molti hanno sottolineato come le attività turistiche siano fondamentali per il quartiere, ma si è posto l’accento su sport e tempo libero, problemi abitativi, mobilità e servizi per i cittadini.

Secondo molti lo sport è un’attività fondamentale per una comunità e soprattutto per i bambini. Nel quartiere di Ibla ci sono strutture che potrebbero essere usate meglio e di più, il campetto della scuola ne è un esempio. Dai cittadini è arrivata la proposta per aperture quotidiane come già avviene nelle strutture sportive di Marina di Ragusa con un custode che apra e chiuda la palestra scolastica tutti i giorni affinché possa ospitare attività per tutti: luogo di aggregazione per i più giovani e palestra per gli anziani. Anche la villa comunale, il Giardino Ibleo, potrebbe sperimentare aperture fino a tardi per gli studenti universitari.

I pochi residenti e lo scarso appeal delle case del quartiere sono sicuramente un problema rilevato da molti. Tutti concordano sull’importanza di avere un quartiere vivo e abitato, tuttavia le intenzioni e gli auspici si scontrano con offerte abitative che oggi non rispondono alle esigenze comuni: strade strette, scalinate e case piccole su più piani spesso scoraggiano nuovi abitanti. Da più parti si chiede una nuova politica abitativa che preveda rifunzionalizzazioni, abbattimenti ed espropriazioni che possano portare più residenti a Ibla.

Le voci raccolte dal documentario hanno permesso di riflettere anche su quanto di buono c’è: il senso di sicurezza e di prossimità, sottolineato da studenti universitari e residenti, la pulizia delle strade e il senso di comunità che percepisce chi a Ibla trascorre più tempo.

Per rispondere alle sfide dei prossimi anni è emersa l’esigenza che la comunità di Ibla disegni il proprio futuro, puntando su un approccio interdisciplinare che tenga insieme le diverse anime del quartiere e proponga una visione da perseguire con risorse adeguate, progettisti qualificati, il supporto dell’amministrazione e l’impegno di associazioni e cittadini.

Prossimi appuntamenti

Ad inizio del 2023 proporremo altre proiezioni per rispondere alle tante richieste ricevute in questi giorni e per incontrare nuovamente la comunità di Ragusa Ibla.

Foto di Roberta Ficili e Giuseppe Santoro.

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