Cultura e teatro secondo Massimo Leggio

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Ospite del podcast Spazi ai Giovani – Voci al centro è stato Massimo Leggio, attore, regista e direttore artistico nonché fondatore del progetto Casamatta – Spazio creativo.

Dopo aver lavorato per diversi anni lontano dalla natìa Ragusa, Massimo Leggio ha deciso di fondare Casamatta – Spazio creativo per assecondare il desiderio di dare una nuova prospettiva al suo percorso nel mondo teatrale, profondendo il proprio bagaglio di esperienze in un impegno di formazione e approccio al teatro. Tuttavia, Casamatta ha ulteriormente allargato i propri orizzonti e, oltre a ospitare la compagnia di Massimo e il suo laboratorio di teatro, si occupa di percorsi di promozione culturale piuttosto diversificati.

L’ospite ha discusso con gli speaker della propria idea di teatro e della funzione collettiva cui esso può assolvere: Massimo, che ha spesso lavorato con compagnie solite a misurarsi sui grandi pezzi del teatro classico, dice di aver trovato il taglio più indicato per il proprio lavoro nella produzione teatrale contemporanea, il «teatro di oggi, scritto col linguaggio di oggi, che parla dell’oggi». Questa prospettiva è, per Massimo, quella più interessante se si ha a cuore un teatro vitale e realmente comunicativo.

L’attività di Massimo – si vede – è strettamente connessa al macro-tema della vitalità del centro storico ragusano. Massimo stesso, col duplice sguardo del professionista e del residente, ha offerto la propria generosa testimonianza del panorama socioculturale che negli anni ha visto delinearsi di fronte a lui.

L’intervistato ha parlato di come abbia a lungo cercato dei locali sfitti, anche di gestione comunale che potessero ospitare il suo progetto, accontentandosi in più occasioni di soluzioni precarie, non stabili e fruibili secondo l’esigenza immediata. E si è soffermato anche sul progetto di ripristino dei locali del Teatro della Concordia. Il focus dell’iniziativa, pur meritoria, deve essere per Massimo sulla programmazione culturale che deve poi informare l’uso e la destinazione dei centri d’intrattenimento. La presenza dell’amministrazione è, in questo senso, fondamentale. Non soltanto in ottica infrastrutturale.

La macchina pubblica dovrebbe, infatti, incentivare tutte le iniziative culturali promettenti e ben pianificate: senza il sostegno pubblico la sola buona volontà di privati e associazioni non può, da sola, far fronte agli intoppi burocratici, logistici e, ovviamente, economici che possono sorgere nel portare avanti un qualsivoglia progetto di promozione o produzione culturale.

In tal senso Massimo auspica una maggiore pianificazione culturale che integri e corrobori l’impegno dei privati con un virtuoso sostegno pubblico, e che, relativamente alla situazione socioculturale del centro storico ragusano, profonda impegno nell’invertire quello stato di impoverimento e desolazione in cui parte del quartiere versa ormai da anni.


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